ESSERE RITRATTO

 



Francesco Poli

Un’esposizione non è mai soltanto la somma delle opere che vengono presentate, anche se ciascuna di esse mantiene una sua specifica autonomia. Deve essere comunque sempre una narrazione visiva che nasce dall’interazione fra le immagini e il contesto circostante.

Una bella mostra prende forma e vita nella misura in cui riesce ad animare in modo inedito, sorprendente, l’ambiente che la ospita, impregnandosi a sua volta della sua particolare atmosfera, attraverso un dialogo con gli spazi e gli arredi che formano i tratti peculiari del suo interior landscape.

E questo è sicuramente il caso della personale che Silvia Rastelli ha allestito da Old, che è un luogo piuttosto speciale, dedicato al design americano tra le due guerre. È speciale perché qui gli oggetti decorativi, i mobili, le sedie, i tavoli e i suoi mitici vecchi juke-box, non sono esposti come in una galleria, ma si presentano come un ben studiato arredamento di un’abitazione, vera e propria estensione del gusto, delle passioni e della sensibilità dei padroni di casa Elisabetta e Paolo De Angelis.

In un certo senso si può dire che le figure e i ritratti e autoritratti dipinti dall’artista sono delle immagini di personaggi invitati a risiedere per un certo periodo in questo luogo affascinante, a farsi ammirare e a interagire direttamente con gli altri invitati, e cioè i visitatori. Questi ultimi sono sollecitati a riflettere su che cosa significa "Essere Ritratto”, e magari anche a immaginare di diventare loro stessi soggetti di ritratti, mettendosi in posa davanti all’artista al lavoro.

Lo spirito di questa esposizione è nel segno della condivisione e della convivialità: grazie alla qualità dell’ambiente l’arte diventa, per così dire, "arte abitabile”, nel senso più vitale e suggestivo del termine.

Silvia Rastelli è figlia d’arte. Suo padre Giorgio è un valente scultore, maestro artigiano nella modellazione di agili e fluttuanti figure in legno policromo che si stagliano nello spazio tridimensionale. Lei invece ha scelto, come artista figurativa, la bidimensionalità della pittura e del disegno, che però si coniuga felicemente con l’altra sua pratica espressiva, per lei altrettanto essenziale, quella della danza, attraverso cui da vita anche a delle forme plastiche dinamiche nello spazio ambientale, che possiamo interpretare in un certo senso come "sculture viventi”. Questo avviene quando, in occasione delle sue mostre, realizza delle ben studiate performance innescando un serrato dialogo fra corporei arabeschi coreografici e eteree configurazioni del sua stessa persona, disegnate e dipinte. Questi pannelli durante la performance funzionano scenicamente quasi come delle quinte, ma viste da soli sono dei quadri con una tensione estetica autonoma, dove l’eco dei movimenti vivi viene nitidamente fissato in una iconica definizione di linee e colori. In queste composizioni, le figure sembrano giocare a rimpiattino con i limiti del supporto e con le vivaci campiture cromatiche piatte, spuntando parzialmente in varie posizioni, con effetti di sorprendente e spiazzante suggestione.

Un’analoga sintassi composizione ma in forma più staticamente concentrata e con una messa a fuoco ravvicinata che inquadra solo le teste, viene utilizzata nella variegata produzione di ritratti, che sono i lavori a mio parere più riusciti e incisivi di Silvia. La

 

particolare efficacia deriva dall’immediato impatto visivo delle immagini allo stesso tempo sostanzialmente sintetiche e analiticamente descrittive.
I volti, delineati con grande precisione fisiognomica, e lievi e accurate variazioni chiaroscurali, ci guardano con enigmatica impassibilità frontale, ma sempre da una posizione laterale che sta in parte dentro e in parte fuori dai bordi.

 

 

Queste opere, con solidi confini quadrati o rettangolari, nascono dalla combinazione fra tre fondamentali componenti che interagiscono fra loro in modo equilibrato e sinergico: il disegno, la superficie del supporto, e il colore.
Il disegno in bianco e nero, tracciato a graffite, emerge dalla chiara superficie lignea che viene percepita come l’incarnato dei volti, e viene circoscritto dalle stesure cromatiche che funzionano da sfondo, e che sono altrettanto essenziali nell’economia complessiva della composizione, come indispensabile contrappunto.

 

 

In questo modo l’artista realizza delle opere complete, ma invece di utilizzare la tradizionale tecnica accademica che prevede nell’elaborazione delle figure la fusione fra disegno e intervento pittorico (ricoprendo tutto il fondo) ha scelto una strategia operativa in cui i vari elementi sono presenti e agiscono in scena indipendentemente , anche se poi arrivano a una felice sintesi dialettica finale. In questo modo Silvia ha messo a punto uno stile personale che corrisponde molto bene agli aspetti più salienti della sua vivace personalità. Uno stile, con valenze realistiche e soft-pop, che potrà avere ancora interessanti e forse sorprendenti sviluppi. 


Silvia Rastelli nasce a Piacenza nel 1983. Fin dalla giovane età inizia i suoi studi in varicampi artistici, in particolare si dedica alla pittura e alla danza.
2001: partecipa ad una collettiva al Castello di Fombio con artisti dell’Accademia di Brera di Milano.

2002: inizia a studiare con il maestro Gianni Zari (ballerino e coreografo al Teatro La Scala di Milano) con il quale lavora per svariati anni danzando nel ruolo di solista.
2003: crea le scenografie dell’operetta "No No Nanette” di Corrado Abbati al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia.

2004: partecipa alla collettiva "Laboratorio Brera” organizzata dal Comune nel Castello di Monticelli d’Ongina e allestisce un’esposizione personale nel Castello di Zavattarello(Pavia); due delle opere presentate sono ora parte del Museo d’Arte Contemporanea del Castello.
2005: espone alla "Casa del Popolo” di Rivergaro (PC) su invito dell’assessorato alla cultura nella mostra personale intitolata "La Poetica del Frammento” presentata da Stefano Fugazza e Daniele Usellini; partecipa all’esposizione collettiva "15x15” [catalogo della mostra "Quindici Quindici”] tenutasi presso la "Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi” di Piacenza e restaura la scenografia del Teatro Verdi di Busseto per "La Vedova Allegra” di Corrado Abbati.

2006: in occasione dello spettacolo "Omaggio alla Danza” in scena al Centro Asteria diMilano, progetta e dipinge i costumi per la coreografia del "Bolero” di Ravel diretto dal maestro Gianni Zari. Silvia si esibisce in varie performance (coreografie di Gianni Zari e Elena Gigliucci), coniugando arte e danza, collaborando con vari musicisti quali Vincenzo Torricella(chitarrista), Tomokon(soprano), Maurizio Sesenna(cantante), Livia Farnese(soprano).
2007: si laurea in Pittura col massimo dei voti, dopo un percorso di studi di 5 anni, cattedra del professor Addamiano, discutendo la tesi "Pas De Deux”, trattando la stretta relazione tra arte e danza dalla preistoria ad oggi. Silvia partecipa alla mostra "Five Talents” presso lo "Spazio Rosso Tiziano Arte” (PC); espone nella Chiesa di San Carpoforo a Milano presentata dal professore Correggia e partecipa alla mostra nella chiesa del borgo di Vigoleno tramite "D’ars Agency” di Milano [catalogo della mostra].
2008: recita una parte nel cortometraggio "L’Astronauta” diretto da Maurizio Losi prodotto da Exen Media.
2009: si laurea con lode nel biennio di "Arti Visive”, cattedra del professor Correggia, presso l’Accademia di Brera di Milano.
2010: espone allo "Spazio Rosso Tiziano” nella mostra "Rastelli & Rastelli” insieme al padre, lo scultore Giorgio Rastelli. La rassegna è stata riproposta nei suggestivi spazi dell’ex-Macello di Fiorenzuola e nel boutique art-hotel Casa Illica nel borgo di Castell'Arquato.
2011: espone con la Galleria Winarts allo Spazio K in via Spalato Milano; nella personale allo spazio Finisterra in via dell'Orso 4 Milano, in occasione del Bit e della settimana della moda, e allo Spazio Rosso Tiziano. Un'opera viene battuta all'asta "Arte per Loro” organizzata da Confindustria Piacenza e viene acquisita dal MIM Museum In Motion del Castello di San Pietro in Cerro (PC). Silvia espone inoltre nella galleria "Rivoli 59” di Parigi, nella galleria "Laboratorio delle Arti” in "Arte per Loro” (Piacenza), nella personale "Beauty Demands Protection” presso una galleria a Kiev, alla Biennale Art-Brescia 2011 [catalogo"Art-Brescia 2011”] e infine a Milano in "Arte per Loro” alla Galleria della Fondazione D'Ars.
2012: espone alla fiera Aam-Arte ACCESSIBILE MILANO con la Sputnik Arts Project, a cura del critico Silvia Fabbri e al Palazzo di Novara, disegnato da Renzo Piano, con Art-Action. Silvia é in mostra al Fuori Salone allo Spazio Bossi Clerici di Milano in "sMobilitazioni d'arte” con la collezione De Mura Interior Art Design [catalogo "De Mura”] e ad Altamura, nello spazio , in "AvVOLTI” curata da De Mura e dal Movimento Culturale Spiragli. Inizia a collaborare con il curatore Fortunato D'Amico nella performance(coreografata da Elena Gigliucci) e mostra personale "Mascara” nei Docks dell'Arsenale di Venezia, promossa da Art-Events, in concomitanza con la 13°Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia. All' Ex-Ansaldo di Milano Silvia partecipa ad "Itacalive”,a cura del critico Silvia Fabbri, mostra e performance (coreografia di Elena Gigliucci)accompagnata da pianoforte, oboe e violino(conservatorio di Como). Realizza una

installazione e due nuove performance, "Legami” e "Bianco” in "20 Veggenti” su un progetto di Silvia Capiluppi, a cura di Fortunato D'Amico, ne Il Fabbricone di Vigevano.
2013: danza tra le sue opere nella performance "Double”, "Tra Arte E Design”, ideata da DeMura e dal Movimento Culturale Spiragli presso la Sala Murat di Bari, animando la libreria "Double”, del designer Raffaele Di Vaio (De Mura), ridipinta con quattro opere. Nasce la performance "Movimento Creativo” nella quale Silvia danza e dipinge circondata dalle sue opere durante la mostra "Be On The Move”, curata da Fortunato D'Amico, al MACS di Milano, Mazda Con- Temporary Space; coreografa "La tredicesima notte...insomma quel che volete”, diretto da Francesco Summo, Teatro San Giovanni, Castel San Giovanni.

2014: danza, a Milano, nella performance MX-5 (coreografia di Elena Gigliucci, danzatori Silvia Rastelli e Kevin Regonesi), commissionata da Mazda Italia; inaugura, con la performance nel "Teatro Rossi” Arte-Fatto (coreografia di Elena Gigliucci), la mostra itinerante con il padre Giorgio Rastelli, intitolata "Volti e Corpi”, organizzata dal comune di Casalpusterlengo; partecipa alla collettiva nella galleria d'arte Winarts di Milano e inaugurala mostra personale "Luna Rossa” nelle Raccolte Frugone dei Musei di Nervi e Genova curata da Fortunato D'Amico e Maria Flora Giubilei, danzando nella performance "LunaRossa”(coreografia di Elena Gigliucci, musiche di Sergio Piva del Clarysax). Silvia insegna danza contemporanea alla compagnia Ensemble di Lodi del Teatro Urbano, direttore Francesco Suardi.

2015: inaugura la personale "I ritratti di Silvia Rastelli. Femminilitá e purezza”, a cura di Claudia Corti, Galleria Winarts di Milano; danza "Modulare B”(cor. di Sam Birt) e "LunaRossa”(cor. di Elena Gigliucci) al Museo di Storia Naturale di Piacenza in "Foresta Di Suoni” con le musiche di Sergio Piva, suonate dal Clarysax. Ripropone "Luna Rossa", con il Clarysax, in Area Dance di Milano e nel DepurArt Lab Gallery, Depuratore Nosedo di Milano(a cura di Silvia Capiluppi). Nel padiglione Piazzetta Piacenza dell'EXPO 2015, si esibisce,tra le sue opere, con Jacopo Morini in "Arte-Fatto” del Clarysax. Silvia espone e danza "Modulare B” alla Biennale Italia-Cina di Torino presentata da Fortunato D'Amico e interpreta, sul palco di Castell'Arquato, la Performance "Luna Rossa” e "Arte- Fatto” (cor. E.Gigliucci, musica del Clarysax). Danza tra le sue opere in "Tentazione- Frammentazione Liquida”(cor. di Elena Gigliucci e musiche di Sergio Piva e Alice Molari suonate dal Clarysax) a Vigevano e alla Biennale Italia-Cina di Torino presentata da Fortunato D'Amico. Silvia espone in due mostre collettive, una alla Galleria Winarts e l'altra a Vigevano presentata dall' Officina Nuova delle Arti Onda.
2016: inaugura "Anima”, anteprima della mostra personale nella galleria Civico8 di Vigevano presentata da Chiara Milesi e Fortunato D'Amico, danza in "Punti di Vista” di E.Rossetti al Teatro Trieste34 (Piacenza) e la performance "Arte Fatto”(Alice Molari clarinetto)per l'evento "Nutri Mente e Corpo" in Area Dance Milano. Silvia coreografa e danza nel ruolo della strega nell'Opera Macbeth (G.Verdi) , regia di Riccardo Canessa (tra gli interpreti Leo Nucci, Anna Pirozzi, Susanna Branchini e Carlo Colombara), al Teatro Municipale di Piacenza; lavora come mima in Madama Butterfly (G. Puccini) di Sandro Pasqualetto (tra gli interpreti Amarilli Nizza, Vincenzo Costanzo, Nozomi Kato e Mansoo Kim) al Teatro Municipale di Piacenza e al Teatro Comunale Pavarotti di Modena e come performer in Un Ballo In Maschera, diretto da Leo Nucci, esibendosi al Teatro Municipale di Piacenza e al Teatro Comunale di Ferrara. Per il Teatro Trieste34 di Piacenza, Silvia progetta la sua prima produzione PuntoLineaColore (cor.di Rastelli e Gigliucci)collaborando col Clarysax.(musiche di Sergio Piva e Alice Molari).Inaugura la collettiva nella Galleria Winarts di Milano. Silvia danza una propria coreografia nel video Fantacity di Andrea Felice a Roma e dal vivo alla galleria Nemo di Torino.
2017: espone nella Bipersonale "Tratti ritratti autoritratti", Galleria Winarts, Milano; espone e danza ne "L'olio d'artista" al Palazzo delle Stelline di Milano. Collabora con il curatore/gallerista Loris Zanreiesponendo nella New Art Gallery di Piacenza e in Collective Art in Via Montenapoleone Milano. Nella galleria torinese OLD - American Design And Art, Inaugura la personaledi pittura e danza, " Essere Ritratto " presentata da Francesco Poli.

Attualmente Silvia vive e lavora nella campagna piacentina coltivando quotidianamentela sua passione per le arti.